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ESPERIMENTI con SDR
La GALENA del 2000!!



La nuova GALENA
Negli ultimi decenni gli apparati radio erano diventati sempre più sofisticati e complessi e il costruttore casalingo era stato praticamente tagliato fuori dalla possibilità di costruire i propri apparecchi come succedeva all'inizio della radio.
La tecnologia SDR, diminuendo fortemente la complessità degli elementi materiali, permette nuovamente di fare cose significative con le proprie mani.
La costruzione di una radio a “galena”, che non è stata mai un'impresa semplicissima, è diventata ormai un' opera difficile dal momento che le stazioni AM sono diventate poche e deboli, mentre costruire un ricevitore SDR, in unione al computer casalingo, è diventata un'impresa accessibile a molti!

RTX con POCHISSIMI COMPONENTI
Da circa due anni sto uscendo in aria con un RTX fatto in casa che, per quanto riguarda il nucleo essenziale, utilizza solo 3 (tre) integrati e che non si vergogna nei confronti dei più blasonati apparati.
Vorrei stimolare chi è ancora amante di lavorare con le sue mani a realizzare qualcosa di simile o perlomeno a provare il ricevitore.
In fig.1 è il semplice schema utilizzato.

       fig.1 Schema del RTX

Ho puntato alla massima semplicità che è sempre la caratteristica delle realizzazioni amatoriali.
Non darò i circuiti stampati perché non ce ne è bisogno data la semplicità e perché  io, inizialmente,  ho utilizzato la tecnica della pulce morta e , in seguito, alcuni circuiti stampati li ho realizzati a mano con la penna.

fig.1bis Variante per l'uso di FSA3157

Mi dedicherò, però, a illustrare il perché dei diversi componenti  nella convinzione che, quando sono chiare le idee, chiunque possa superare le piccole difficoltà che insorgono nella realizzazione pratica e pensando che sia anche utile a chi non vuole costruire ma desideri avere qualche informazione in più.


RX
Concentriamoci dapprima sul solo ricevitore, anzi su una parte di esso!

      fig.2

E' un semplice ricevitore a conversione diretta realizzato con un mixer a commutazione.
Il trasformatore T1 e i due interruttori costituiscono il mixer.
Per pilotare i due interruttori servono due segnali che variano tra 0 e 5V  tra loro in opposizione di fase in modo che quando un interruttore chiude l'altro apra e viceversa. La frequenza deve essere esattamente quella della portante soppressa nel caso della ricezione SSB. Vedremo dopo come ottenerla.
Vogliamo esaminare l'impedenza vista guardando dall'antenna. I due interruttori A e B si chiudono e si aprono alternativamente. Una volta funziona il secondario superiore e una volta quello inferiore,  è (quasi) come se ci fosse un solo secondario sempre in funzione. Se il primario ha lo stesso numero di spire dei secondari, dal primario si vede esattamente la resistenza di 100 Ohm.(il pin 6 dell'operazionale è da considerare virtualmente a massa). Se si inserisce il diplexer che fa passare le frequenze inferiori a 80 khz e invia verso massa quelle superiori, l'impedenza è ancora, con i valori indicati, 100 Ohm. Inserendo poi il... secondo ricevitore l'impedenza vista dall'antenna sarà 50 Ohm.
 Molti schemi non fanno uso di trasformatore. Ho preferito il suo uso sia perché in tal modo vengono eliminati i disturbi alle frequenze molto basse e sia perché risulta più facile la.... comprensione. Col trasformatore, poi,  è anche più facile realizzare il trasmettitore.
Chi vuole approfondire il funzionamento dei  mixer a commutazione può ricercare: “La Conversione e la Moltiplicazione” in  Radiorivista 5/2005.
I quattro interruttori del mixer sono contenuti  nell'integrato 74HC4066 , molto facile da reperire, che però non è il migliore avendo una resistenza di una cinquantina di Ohm quando  è chiuso. Meglio va il 74LVC4066 che presenta una resistenza di solo 5 Ohm (stessa piedinatura ma in versione SO14)  . Ottimo anche FST3125 che  però ha una diversa disposizione dei piedini. Ho usato con risultati eccellenti anche il FSA 3157, che ha dimensioni microscopiche ma, avendo solo 6 piedini, si può facilmente adoperare (ne occorrono due).


L'amplificatore, scelto fra quelli a più basso rumore, amplifica il segnale a bassa frequenza di circa 30 volte (circa 30dB, strano caso di numeri!). Da ricordare che l'amplificazione di un operazionale è uguale al rapporto fra le due resistenze.
Questo valore è un buon compromesso fra  la  sensibilità  e l'esigenza di evitare distorsioni. Infatti supponendo di ricevere segnali indesiderati di -10dBm (S9+60), il segnale all'ingresso ha un valore di cresta, su 50 ohm, di 100mV, dopo il filtro e il mixer esso diventa circa un terzo(-10dB) dopo l'amplificazione di 30 volte si avranno 1000mV. Se si presentano un paio  di questi segnali si va velocemente verso la saturazione con fenomeni di intermodulazione. Le schede audio, dal canto loro, accettano un segnale massimo intorno a 1 Volt.

Se fossimo a una decina di anni fa ci potremmo fermare qui e , mettendo un filtro passa basso a 3 Khz e un piccolo finale di bassa frequenza, potremmo goderci il nostro bel ricevitore a conversione diretta, accettando però il disturbo dell'immagine costituita dall'altra banda laterale.
Da tanto tempo si sapeva, in teoria, evitare l'inconveniente aggiungendo  un secondo ricevitore   con l'oscillatore locale sfasato di 90° e un ulteriore sfasamento di 90° dopo il mixer, ma nella pratica quest'ultima operazione era molto critica e  il risultato finale piuttosto deludente!

ELIMINARE L'IMMAGINE
Per eliminare l'immagine costruiamo allora un secondo ricevitore identico al primo, con  una sola differenza però: i due segnali  che pilotano gli switches sono sfasati di 90° (cioè spostati di  un quarto di periodo) rispetto a quelli precedenti.
Potremmo pensare a un secondo trasformatore o almeno a un altro secondario. ma  no! È molto più semplice usare gli stessi avvolgimenti del ricevitore precedente utilizzandoli in ...comproprietà, con l'ulteriore  vantaggio che non ci saranno differenze fra i due.

         fig.3

Si ottengono in tale maniera due segnali I e Q praticamente uguali, ma sfasati di 90°. Tale sfasamento è da intendersi nel senso che, se noi consideriamo i segnali come composti approssimativamente dalla somma di parecchi segnali sinusoidali di diverse frequenze, per ogni frequenza si ha uno sfasamento di 90°.
Nel ….secolo scorso avremmo avuto bisogno, come già accennato, di un ulteriore sfasamento di 90° su uno dei due segnali, cosa molto difficile da ottenere e dai risultati non esaltanti. Proprio questa difficoltà non ha reso popolare il ricevitore a sfasamento!
Era necessario anche un filtro Passa Basso, cosa che si sapeva fare, ma bisognava realizzarlo piuttosto bene perché da esso dipendeva la selettività del ricevitore.
Nel nuovo secolo (o nel nuovo millennio) possiamo evitare la prima grossa fatica, ed anche la seconda, affidandoci alle enormi capacità di calcolo sviluppate ormai dai nostri Computer casalinghi!

WINRAD, M0KGK , POWERSDR  o altri programmi.
Nel computer bisogna istallare un programma adatto. Il migliore è senz'altro WINRAD, realizzato da  i2PHD Alberto Di Bene,  che però è per sola ricezione, ma all'inizio non importa. Basta cercare su Internet e scaricare, il programma è gratuito. Qui non viene detto come si usa il programma perché ci vorrebbe un sacco di tempo ma è molto intuitivo per cui leggendo le istruzioni, dopo un certo periodo di allenamento, non dovrebbero esserci difficoltà.
I due segnali I e Q devono essere inviati alla scheda audio sull'ingresso stereo generalmente indicato con “Line input” , non su quello “Mike” che è di tipo mono.
Una volta avviato il programma bisogna pure selezionare l'ingresso Line nell'apposita voce di menù (ShowOption / Select Input / Select Input Mixer ). Occorre anche scegliere la scheda audio e la frequenza di campionamento (preferibile 48k), ma su questo non c'è difficoltà.
Cosa fa il programma? Tutto ciò di cui avevamo parlato in precedenza e molto altro! In particolare permette di regolare la larghezza del filtro di canale  spostando a piacere sia la frequenza superiore che quella inferiore, cosa che richiedeva tre o quattro conversioni nei vecchi ricevitori con tutti i relativi problemi!

       fig.4

Si va da 10 Khz fino a pochi Hz con fattori di forma prima inimmaginabili! Impagabile la comodità di vedere il segnale sullo schermo, comprese le schifezze di certi segnaloni!
Come lavora?  I due segnali I e Q immessi all'ingresso della scheda audio vengono campionati mediante due ADC. Tutti i numeri così ottenuti vengono messi in memoria ed elaborati dal computer. Al termine di tutta  la lunga elaborazione i numeri vengono di nuovo affidati alla scheda audio che mediante un DAC li ritrasforma in un segnale elettrico ordinario che, amplificato, si ascolterà in altoparlante. Tutto questo avviene in un tempo che non supera  qualche decimo  di secondo e quindi si potrà ascoltare praticamente in tempo reale. Da ricordarsi però che un ritardo in realtà esiste.
Qualche differenza rispetto al ricevitore a sfasamento classico però c'è. Nel ricevitore classico noi poniamo la frequenza dell'oscillatore locale uguale alla frequenza della portante soppressa e otteniamo subito il segnale in bassa frequenza limitando la banda a circa 3 Khz mediante un passa basso. Qui invece si considera  tutta la banda compresa tra LO-24kHz e LO+24kHz ottenendo le frequenze comprese tra -24 kHz e +24kHz (le frequenze negative sono distinguibili da quelle positive poiché per esse la parte immaginaria  è in anticipo rispetto a quella reale mentre per le positive  è in ritardo!)
Il programma fa l'analisi in frequenza di questo segnale e ci presenta i risultati come in un analizzatore di spettro oppure sotto forma di cascata a vari colori.
Adesso noi possiamo scegliere , usando gli occhi, il nostro segnale  mediante un clik o variando i numeri che compaiono nella casella Tune. Poiché questo segnale non sta a frequenza zero ma ad un altro valore (12khz nel nostro esempio) ,  si  effettua un'altra conversione, tutta fatta in digitale, (prodotto del segnale complesso precedente e di un oscillatore complesso con frequenza -12kHz,   creato direttamente dal programma) portando il segnale a frequenza zero come nel ricevitore classico. Sembra finito ma, a ben riflettere, rimangono ancora presenti le frequenze al di sotto e al disopra dello zero, bisogna eliminare le une o le altre prima di poter ottenere un segnale (reale) da poter inviare all'altoparlante.
Qui si adopera l'operatore di Hilbert un po' ostico da afferrare, ma Alberto Di Bene, autore di Winrad, segue, se non ho equivocato, una strada che è più facile capire. Fa una nuova analisi (di Fourier) del segnale e, una volta ottenuti i coefficienti relativi alle varie frequenze, ricostruisce un segnale (reale) utilizzando solo i coefficienti delle frequenze positive! (o quelli delle frequenze negative).
Oltre a queste operazioni essenziali, i vari autori danno poi sfogo a tutto ciò che la fantasia suggerisce loro  e che per noi è piuttosto difficile prendere in considerazione: noise blanker, filtro notch, noise reduction ecc. ecc.
Qui c'è un andicap grosso per noi autocostruttori, il non poterci mettere le mani dentro ( nel software). Ci fa una certa rabbia.
Però, a ben pensarci,  quanti sono i radioamatori che osano aprire il loro apparato? Verrebbe meno la garanzia e si avrebbe una diminuzione di valore di ...migliaia di euro!
NOTA: Il programma in figura non è Winrad ma HDSDR , un nipote di Winrad.

DIVISORE e SFASATORE
Quello in fig.5 è il semplice circuito, usato da tutti,  per ottenere i segnali sfasati che devono comandare i quattro interruttori (switches).
 Si deve partire da una frequenza quattro volte superiore a quella necessaria. Si utilizza una porta, polarizzata a metà tensione mediante le due resistenze da 10k, per squadrare il segnale e poter pilotare meglio il circuito divisore. Se il segnale utilizzato fosse abbastanza forte lo stadio squadratore si potrebbe anche omettere.

       fig.5

Il segnale squadrato è applicato ai due ingressi Clock  di due flip-flop di tipo D. In questo dispositivo il valore presente sul pin D viene trasferito all'uscita Q solo quando il clock è in salita.  Da notare che l'ingresso D1 è collegato con l'uscita Q mentre l'ingresso D è collegato con l'uscita negata Q1.

Se si esamina la tavola degli stati si osserva che si ottengono dei segnali di frequenza quattro volte minore di quella del clock e con la coppia inferiore sfasata di 90°.
Una ventina di anni fa ho visto realizzare questa operazione mediante sfasamenti con induttanza e capacità. È facile immaginare quale fosse la precisione!
Con questo circuito, invece, la precisione è molto grande, anche per un intervallo di frequenze piuttosto esteso, ma si paga lo scotto di dover partire da una frequenza quattro volte maggiore.
Se si usano i 74HC74 la frequenza massima che si riuscirà a dividere si aggira intorno a 80-90Mhz , mentre si potrà arrivare a 150Mhz adoperando i 74AC74 (e 74AC04).

L'OSCILLATORE LOCALE
Questa, purtroppo, è la parte più difficile.
Molti kit usano un quarzo. Ottima soluzione per quanto riguarda la stabilità e la purezza del segnale, ma si può ricevere solo una fettina di frequenze: 48khz o 96 Khz , vale a dire una larghezza uguale alla frequenza di campionamento della scheda audio. Per l'autocostruttore, poi, è molto difficile trovare il quarzo giusto.
Le soluzioni migliori sono l'uso di un DDS o di un Si570, ma ambedue sono un po' costose.
Per uno sperimentatore che possiede un generatore di segnali può essere un'ottima soluzione adoperarlo per effettuare le prime prove di ricezione. Non importa se la stabilità non sia elevata, il vantaggio è che in tal modo si può esplorare l'intera gamma delle HF.
Ci si potrebbe divertire a costruire un oscillatore da 60 Mhz a 120 Mhz (cosa non impossibile) seguito da diversi divisori per due in modo da poter ricevere tutte le HF.
Io personalmente uso un DDS con AD9951 (ottenuto quando la casa lo spediva come campione!) costruito qualcheanno fa nel gruppo autocostruttori di Frosinone che, in unione al nostro programma, mi permette di ricevere (e trasmettere) con estrema precisione di frequenza. Effettuando il confronto con la stazione campione a 9996Khz posso ottenere facilmente la precisione di +/- 1Hz, adoperando un semplice quarzo, prelevato da un vecchio cellulare, che si è rivelato estremamente stabile!
In Winrad la sintonia va effettuata mettendo nella finestra LO il valore della frequenza (divisa per 4) fornita dal generatore e poi variando TUNE. Il valore indicato  è estremamente preciso! In modo ancora più semplice  si può fare un clik col mouse sul segnale della stazione che si vede nello spettro.
Se si cambia la frequenza dell'oscillatore si deve riscrivere il valore in LO per avere l'indicazione precisa. Ma se non interessa sapere con esattezza la frequenza ricevuta si può variare a piacere la frequenza dell'oscillatore e vedere di conseguenza le stazioni muoversi sulla finestra dello spettro ( e sentirle come in una comune radio).
Io ho usato questo procedimento: ho messo LO ad un valore qualsiasi e TUNE spostato di una certa quantità (nella figura 12kHz) e vario unicamente la frequenza del DDS. Il programma adoperato mi permette di impostare un offset di 12Khz e quindi nella finestra del DDS ho sempre l'indicazione della frequenza ricevuta (precisa all'Hertz).

   
LA SCHEDA AUDIO.
Altro punto critico. Da essa dipende buona parte della bontà del ricevitore.
 La scheda audio è ormai contenuta in tutte le schede madri, e la qualità è piuttosto elevata, ma ciò riguarda soprattutto la riproduzione dei suoni, mentre  la registrazione è stata piuttosto trascurata in quanto interessa poco all'utilizzatore medio. A noi invece interessa che la sezione registrazione sia la migliore possibile perché deve trattare tutti i segnali che arrivano dall'antenna, mentre la parte della  riproduzione non pone problemi.
Vanno molto meglio le schede pensate per le esigenze dei musicisti!
Sono da molti considerate ottime queste due schede: Delta 44  e EMU 0202, ma costano un po'. L'audio integrato nelle più recenti schede madri assicura comunque un livello più che sufficiente per le prime esperienze.
In molte schede audio succede che i segnali molto forti in ingresso, data la vicinanza dei circuiti, passano direttamente in uscita scavalcando tutto e vanificando     così la bontà della realizzazione.
Questo inconveniente si risolve adoperando DUE SCHEDE AUDIO: la migliore usata per il segnale in ingresso, la seconda, anche scadente,  per il segnale in uscita. I programmi permettono tutti la scelta fra le diverse schede installate, sia per l'ingresso che per l'uscita.
Io ho ottenuto ottimi risultati con una economica Sound Blaster Audygi2 come ingresso  e l'audio integrato come uscita.

Per il COMPUTER non ci sono problemi, basta che non sia troppo lento. Sono da escludere quelli del secolo scorso!
I computer portatili generalmente non possono essere utilizzati poiché possiedono, salvo eccezioni, il solo ingresso microfonico che è mono. Se si vuole utilizzare un portatile bisogna far ricorso a una scheda esterna collegata via USB.
Ho ottenuto buoni risultati utilizzando una vecchia scheda esterna: Sound Blaster Live 24 bit External. L'ho usata senza problemi anche per la trasmissione usando quella interna come seconda scheda.
Non c'è bisogno di dire che la Emu 0202 va molto bene per questo scopo.
Un problema c'è per quanto riguarda l'alimentatore del computer che, in una buona parte  dei computer in giro,  viene realizzato in maniera super economica omettendo qualsiasi filtro sull'ingresso della rete elettrica. Questi alimentatori sono fonte di grossi disturbi per tutti i  ricevitori posti nelle vicinanze e quindi anche per il nostro SDR. In tal caso non resta altro che cambiare alimentatore o metterci all'interno i filtri mancanti. Generalmente sul circuito stampato c'è il disegno, ma solo il disegno!

Il trasformatore
La costruzione del trasformatore non è complicata.

       fig.6

Il trasformatore T1 può essere realizzato su un nucleo ad alta permeabiltà del tipo 43 ad esempio FT50-43 (toroide) o  FB-43 (binoculare).
Costruiamo prima il secondario. Se si hanno fili di diverso colore metterne insieme due pezzi di una ventina di centimetri e avvolgere come indicato in figura. Poi unire insieme un estremo azzurro di un foro con quello  rosso  dell'altro foro per realizzare la presa centrale. Il primario si può avvolgere con gli estremi dalla stessa parte o dalla parte opposta come fa più comodo. Le spire in figura sono 3+3 per il secondario e 3 per il primario. Il numero non è critico, ma per scendere verso frequenze molto basse occorrono più spire.

Diplexer
Il diplexer serve a dividere il segnale in due parti in modo che le frequenze inferiori ad un certo valore possano proseguire mentre le altre vengano dirottate verso un carico resistivo, ma facendo vedere al mixer un'impedenza costante a tutte le frequenze. In tal modo il mixer lavora nelle migliori condizioni, minimizzando le intermodulazioni con i segnali elevati.
Con i valori indicati il carico sul mixer è esattamente 100 Ohm a tutte (!) le frequenze e la frequenza di taglio è circa 80KHz.
Se si volessero scegliere altri valori per la frequenza di taglio e la resistenza, utilizzare le seguenti formule: L=R/(2πf),  C=1/( 2πf*R)
In molti mixer per SDR (compreso il cosiddetto mixer di Tayloe) la funzione passa basso è affidata a un semplice condensatore che non assicura certo una impedenza costante!
Il diplexer, invece, permette l'attenuazione delle frequenze alte insieme all'impedenza costante.
C'è da dire che l'azione del diplexer come passa basso è piuttosto blanda (6dB per ottava) ma ciò è sufficiente ad aumentare sensibilmente la resistenza all'intermodulazione per frequenze distanti un qualche centinaio di kHz dalla frequenza ricevuta.

FILTRI
Concettualmente non servirebbe nessun filtro in ingresso!
Invece dei filtri servono perché i mixer utilizzati ricevono piuttosto bene le armoniche dispari della frequenza desiderata.
Il motivo è che i mixer a commutazione si possono pensare come la moltiplicazione tra il segnale in ingresso ed un'onda quadra e l'onda quadra, si sa, è composta dalla somma della fondamentale e delle armoniche dispari.
Quindi quando sintonizziamo 7 Mhz riceviamo anche 21Mhz attenuata di soli 9dB ed anche 35Mhz e 49Mhz! I 14 Mhz, se tutto è fatto bene, risultano attenuati di 50-60dB.
Nelle prime prove i filtri si possono anche omettere ma poi saranno indispensabili.
Potranno essere dei passa basso, distribuiti opportunamente per ricevere tutte le frequenze,  oppure,meglio ancora, dei passa banda centrati sulle bande che interessano.
Un assortimento veramente  notevole di filtri  si potrà trovare nel sito di YU1LM http://yu1lm.qrpradio.com/bp%20yu1lm.htm
In tale sito si possono vedere anche tanti esempi di RTX sdr e molte approfondite considerazioni.
Nella mia realizzazione , per pigrizia, ho usato solo due passa basso a 8Mhz per i 40 e 80 metri ed un altro a circa 29Mhz, comandati a mano ma ho portato avanti  delle prove  per poter comandare  diversi filtri  al variare  della frequenza del VFO usando un pic come contatore di frequenza.
I filtri  usati in ricezione possono essere utilizzati anche  in trasmissione per potenze QRP.


Il TRASMETTITORE
Del trasmettitore dirò poche cose perché , non volendo incrementare l'inquinamento delle frequenze, è bene che chi si dedica a questa costruzione possegga già un po' di esperienza!
Osservando la figura iniziale si può vedere che non occorre quasi nulla in più per realizzare un trasmettitore. Praticamente occorre solo (vedere fig.1) un relè doppio scambio.
Si mette il microfono nel corrispondente ingresso della seconda scheda audio(fig.7). Il segnale microfonico viene campionato, i campioni vengono elaborati dal programma il quale costruisce, con grande precisione, due segnali (digitali) con tutte le frequenze in essi contenute sfasate di 90°. (nel caso della fig.4 si hanno le frequenze da 12KHz a 9KHz). 
 Questi due segnali digitali vengono inviati alla prima scheda audio (quella più buona) che li  converte in forma analogica mediante i suoi DAC e noi li preleviamo dalle due uscite  per inviarli sui due Mixer, ma a rovescio, applicandoli dove prima c'era l'uscita. Senza scomodare troppo la teoria, si intuisce che verso l'antenna uscirà un segnale radio della stessa frequenza di quello che prima ricevevamo.

        fig.7

Però la teoria qui conviene scomodarla un tantino.
Il computer ci da un segnale complesso, con parte reale e immaginaria, anche quello dell'oscillatore è un segnale complesso. Moltiplicando questi due segnali complessi (per un pignolo si dovrebbero chiamare analitici!) si ha un segnale complesso avente come frequenza la somma algebrica delle due frequenze. Solo una frequenza non due come nei segnali reali.  Questo è il vantaggio grosso di usare questi segnali sfasati di 90°! (potrebbe essere utile andare a leggere l'articolo La Radio e i Numeri in RR 9/2009)
Esemplifichiamo: L'oscillatore locale abbia frequenza +7050kHz e il computer fornisca all'uscita della scheda audio la frequenza di +12kHz (da 12khz a 9kHz  in LSB) il segnale ottenuto sarà 7062 kHz (da 7062 a 7059). Se per caso scambiamo le due uscite del computer il segnale uscente è da considerare -12 khz e l'uscita dal mixer sarà 7038 kHz.(da 7038 a 7041 e sarà USB). La stessa cosa succede se si invertono A e B oppure A1 e B1.
Una obiezione spontanea: quando si moltiplicano due numeri complessi si devono, secondo la definizione di prodotto tra numeri complessi, effettuare quattro moltiplicazioni, mentre qui ne facciamo solo due (con i due mixer). Semplice risposta: poiché a noi  non interessa tutto il risultato della moltiplicazione ma solo la parte reale (o solo la parte immaginaria) bastano solo due moltiplicazioni.
Chiudiamo qui la teoria.
Tornando alla pratica possiamo provare subito il nostro trasmettitore che presenta all'uscita quasi 1 mW.
Poiché Winrad non prevede la trasmissione, bisogna orientarsi ad altri programmi. Quelli con cui ho lavorato sono M0KGK (che mi è sembrato, nella sua semplicità, il migliore) e GENESYS  che deriva da PowerSdr.

fig.8 ricezione con il programma M0KGK

Per fare le prove di trasmissione bisogna, dopo aver fatto tutti i collegamenti, far passare il programma in trasmissione con un click su qualche casella e azionare in qualche modo il relè di trasmissione. Sintonizzandosi con il proprio ricevitore si potrà apprezzare ciò che esce da  un trasmettitore così semplice.
All'uscita del mixer si ottiene una potenza di quasi 1 mW, per realizzare un QRP basta amplificare fino ad arrivare sui 5W. Non do indicazioni poiché ciò si può trovare in innumerevoli parti sia sulle riviste che su internet.
Leggendo l'Help di M0KGK si possono trovare le indicazioni per effettuare la commutazione RX/TX automaticamente mediante il pulsante  PTT,
Ultimamente ho anche provato HDSDR (nipote di... Winrad) il quale possiede anche la trasmissione (versione 2.13) e che funziona in maniera fantastica, unico neo non prevede un modo semplice per passare in trasmissione mediante il PTT, o perlomeno io non l'ho trovato! (Vedere NOTA!)



La teoria, allora, prevede che esca solo una frequenza, la somma o la differenza e non tutte e due (più esattamente la somma algebrica delle due frequenze, potendo esse essere sia positive che negative).  Ma la pratica non segue mai completamente il modello teorico, sia a causa delle imperfezioni della realizzazione sia a causa dell'approssimazione del modello stesso.  Motivo per cui in uscita troveremo  anche la frequenza indesiderata, attenuata comunque un bel po'.
I due potenziometri agli ingressi permettono sia di dosare i segnali (non più  300mV di picco) sia di renderli il più possibile uguali per minimizzare l'uscita indesiderata. Il software permette, poi, di ridurre ulteriormente tale uscita effettuando sia una correzione dell'ampiezza che della fase. Con facilità si ottengono 30 dB di attenuazione rispetto alla frequenza desiderata (fig.9), ma sono riuscito ad arrivare anche a  45dB  e credo si possa fare anche di meglio.

fig.9 Trasmissione:l'emissione indesideata è attenuata di circa 35dB, l'oscillatore locale di  50dB

30db sono più che sufficienti per una uscita QRP. Per uscire con 100 o 200W,però, occorre fare qualcosa di più!
Per effettuare le regolazioni non è indispensabile l'analizzatore di spettro, è sufficiente disporre di un normale ricevitore andando a sintonizzare l'uscita indesiderata.
Nella mia realizzazione ho utilizzato, dopo il mixer,  transistor di recupero per ottenere circa 5W, che ho poi inviato ad un amplificatore SLA300 (anch'esso recuperato su una bancarella alla fiera di Latina), ottenendo 150-200W. Ll'alimentatore, per completare la linea, è stato realizzato modificando un alimentatore pc da 500W di targa, seguendo i criteri indicati in MODIFICA ALIMENTATORI PC . La corrente ottenuta è di circa 35A di punta.
 
UNA SEMPLICE SPERIMENTAZIONE
Rovistando dentro i cassetti ho ritrovato un mio primo tentativo di ricevitore realizzato oltre 5 anni fa (intorno al 2006) utilizzando la tecnica della pulce morta ed integrati di ...grosse dimensioni.. Può essere utile a chi vuol fare qualche rapido esperimento.


fig.10 Foto dell'esemplare realizzato alcuni anni fa ( clik per ingrandire)

Avevo utilizzato un 74HC74 come divisore, il 74HC4066 come switche e un volgare LM358 come amplificatore.
Con LM358 gia funziona bene, ma sostituendolo con MC4558 (anch'esso molto comune)  i risultati sono stati veramente buoni.
Lo schema è quello della figura 3 ma senza il diplexer. I condensatori da 450pF sono stati portati a  1000pF. Forse  le resistenze  da 100 Ohm sarebbe meglio metterle da 50 Ohm visto che lo switche  74HC74 ha per conto suo una resistenza in ON di circa 50 Ohm!
Le prestazioni sono certamente inferiori a quello che uso attualmente ma non ho avuto nessuna difficoltà a seguire tutti i qso in 40 e 80 metri.
Allego un file che mostra i risultati di questo semplice ricevitore sui 40 metri in un pomeriggio qualsiasi.
(Istruzioni: scaricare il file e decomprimerlo; avviare HDSDR e premere il triangolo verde di riproduzione; alla richiesta indicare il file scaricato; si possono a questo punto utilizzare tutti i comandi del programma poiché è stato registrato tutto il contenuto di una banda di 48khz per 2 minuti; cliccare sul segno di loop per far ripetere indefinitamente onde poter esplorare con calma)
               40m in un pomeriggio di Aprile (14 Mbyte)

fig11 Spettro della ricezione con l'rx descritto. Usato senza filtro d'ingresso (non sempre è possibile!)

Con il 74HC74 non si va oltre i 15-16 Mhz, ma si ha ciò che maggiormente interessa. Usando il 74AC74 si arriva oltre i 30 Mhz ma credo sia difficile trovarlo in formato DIP.
Si può facilmente provare qualsiasi integrato migliore del MC4558
Il problema più grosso è l'oscillatore locale. Io, oltre al DDS, ho provato ad usare come oscillatore l'HP8640A che chiaramente va benissimo, tranne il fatto che non è stabilissimo e che la frequenza non si può vedere con precisione. Ma per chi possiede l'HP8640B non ci sono problemi. Adesso si trovano in Internet, a prezzi contenuti, Kit basati sul SI570 che possono risolvere il problema.

Tuuto questo l'ho riferito perché sono molti quelli che, pur non volendo acquistare un ricevitore SDR, vogliono tuttavia sperimentare le nuove tecnologie, magari con ciò che hanno già in casa.
E poi realizzare qualcosa con le propprie mani è sempre molto più entusiasmante che comprare il più perfetto apparecchio fatto da altri!
Quasi tutti hanno ormai capito che gli apparecchi radio si faranno sempre di più con le teniche digitali e che tutti i prodotti offerti dall'industria sono già fatti  in questo modo (anche per ragioni economiche)!

NOTA :  Evviva! Evviva!
RISOLTO PROBLEMA del  PTT per HDSDR
A partire dalla versione 2.14, HDSDR non permetteva  più di usare la trasmissione con un RTX come quello sopra  descritto, ma solo con dispositivi che prevedevano una apposita DLL.
L'amico Mimmo (I8WAM) si è allora messo in moto contattando uno degli autori,  Mario Taeubel DG0JBJ, esponendogli le nostre necessità.
Mario è stato molto gentile (e molto bravo!) risolvendo tutte le nostre difficoltà.
Ha realizzato una dll minima che permette di usare il PTT, mediante la porta COM, per abilitare la trasmissione. Proprio ciò che a noi serviva!
Molte grazie a Mario e anche a... Mimmo!
Tale dll deve essere usata con HDSDR versione 2.15. Può essere scaricata dal link qui sotto:
ExtIO_SRlite
Dopo aver decompresso bisogna semplicemente mettere il file ExtIO_SRlite.dll nella cartella di HDSDR.
I pin della porta COM sono gli stessi utilizzati da PowerSdr, da M0KGK o altri programmi. Vedere i collegamenti normalmente indicati per il Softrock.
Una sola operazione iniziale: fare clik col tasto sinistro del mouse sulla scritta ExtIO e operare le scelte relative ai pin utilizzati.

fig.12 Scelta dei pin della porta rs232 usati per il PTT

Ora io posso usare indifferentemente i programmi M0KGK e HDSDR con la possibilità di passare rapidamente dall'uno all'altro senza effettuare nessun cambiamento.
( La dll adoperata può essere utilizzata per qualsiasi RTX simile ai Softrock)


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